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Anko

un ristorante che vi lascerà senza fiato

 

Anko nasce da un’idea di Gianfranco Cancelli e Riccardo Di Salvo, già proprietario del Samba Maki, il civico 168 di Viale Regina Margherita diviene quindi la porta d’accesso di un ambiente che racchiude più anime unite dal colore nero delle pareti e divise da neon fluorescenti in stile Blade Runner da una parte e luci chiare dall’altra. Lo spazio non è convenzionale e nulla è lasciato al caso. La scenografia del tavolo sociale dalla forma semi circolare, dove lo chef impiatta davanti ai commensali, è nulla rispetto a quello che, pietanza dopo pietanza, vi sorprenderà.

L’esperienza vissuta da Anko per me è stata unica. E ve la consiglio ad occhi chiusi!!

I piatti ed i sapori sono d’ispirazione orientale prendono spunto dal vissuto di Gianfranco “Anko” Cancelli, che con grande padronanza della tecnica e della conoscenza delle materie prime ci regala una cucina istintiva e creativa.

La cucina è affidata proprio a lui, che ha soli 25 anni, ha vissuto esperienze in molte città del mondo quali Londra, Russia, Tunisia ed infine il Giappone dove ha seguito i corsi dell’Accademia Culinaria TSA (Tokyo Sushi Academy). Questo bagaglio di conoscenze ha reso la sua cucina gitana, multiculturale e molto istintiva. Queste le sue parole: “Nei miei piatti c’è un pensiero fisso, la volontà di non essere classico. Ho una certezza che mi guida nel processo creativo: so bene cosa non voglio essere! Darò sempre la priorità all’istinto, guidato dalla mia curiosità”.

La cucina è a vista, il servizio veloce e la successione di piatti vi lascerà senza fiato! Sono quasi tentata a non raccontarvi i piatti della mia esperienza ma cederò e vi darò alcune anticipazioni. E’ possibile scegliere un menù degustazione, otto portate 60 euro, mentre l’abbinamento con tre calici di vino ha un costo di 30 euro.

Il menù è un vero e proprio manifesto in cui si esprime il concetto di questa nuova realtà: “Ogni rivoluzione gira 360 gradi, la nostra si ferma una tacca prima. Nel punto più vicino e al tempo stesso più lontano dall’origine.” E poi, continua scrivendo: “La cucina è una cosa seria, quindi fattela una maledetta risata”. Concordo!!!

Anko significa anche provocazione: dal richiamo allo street food, ai particolari impiattamenti, tra “cibo in scatola” e packaging in cartone utilizzato per la pizza da asporto che diviene un originale piatto. E l’ipad che fa da sfondo con un’opera d’arte. 

L’unica certezza, è l’incertezza.

Volutamente ho deciso di non parlarvi nel dettaglio dei piatti, o meglio delle opere d’arte, su cui consumerete la vostra cena. Il motivo è semplice, dovete provare le mie stesse sensazioni, il mio stupore perchè non saprete mai come arriverà a tavola la vostra portata.

Creatività ed istinto non si possono svelare!!!

 

Anko

Viale Regina Margherita, 168 00198 – Roma

https://www.facebook.com/ankoroma/

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