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Barbara Bianchi e la sua cura con il cibo.

Barbara Bianchi è una chef, mi permetto di dirlo, straordinaria. Ho avuto il piacere di intervistarla e devo dire che è stato difficile limitare le domande. Grazie al suo lavoro presso il suo Hotel a conduzione familiare, il Luxor a Bellaria Igea Marina (RN) si è avvicinata alla cucina vegetariana e vegana, e ad oggi rappresenta uno tra i primi Vegan Hotel in Italia. Barbara ha scritto un libro con 50 menù per mangiar con gusto e in modo sano. Il libro rappresenta un connubio tra la cucina vegana e la tradizione Ayurvedica, e sta avendo un grandissimo successo. Scopriamo con questa piacevole intervista la filosofia di Barbara e come il cibo rappresenta la “cura” per il nostro benessere.

Quanto e come nasce l’idea del LUXOR Hotel come luogo sostenibile che abbraccia una filosofia molto vicina ai cibi naturali e al benessere fisico?

“Circa 8 anni fa ci siamo accorti che sul web si parlava di noi come di un hotel adatto ai vegetariani. Non lo sapevamo. Siamo sempre stati grandi consumatori di cibi vegetali ed evidentemente questa cosa si rifletteva anche sui nostri menù. Con l’arrivo dei primi clienti vegani, nell’intento di soddisfare le loro richieste (che a questi tempi sembrano molto strane..), abbiamo cercato di approfondire l’argomento per capirne di più, abbiamo ascoltato le loro storie, le loro motivazioni etiche e salutistiche. Infine abbiamo abbracciato le loro richieste con entusiasmo e condivisione. Per me è diventato uno stile di vita che cerco di divulgare con la mia cucina, i corsi e le varie attività in hotel.”

Chi prenota un soggiorno da voi cosa si aspetta di trovare?

“Le persone che vengono da noi si aspettano soprattutto cibi salutari, biologici, integrali. Pietanze equilibrate, ma anche golose; attenzione e cura per ogni specifica esigenza, che molto spesso è legata a diete specifiche. Si aspettano anche comprensione e l’accoglienza tutta romagnola che contraddistingue il nostro territorio.”

Lei nasce come chef e insieme a sua mamma Carla preparate sia piatti che appartengono alla tradizione regionale che pietanze rivisitate in chiave vegana e vegetariana?

“L’offerta culinaria nel nostro hotel è ormai per il 95% a base vegetale. Il restante 5% di piatti serve a soddisfare le famiglie definite “miste”, dove solo alcuni sono passati ad un’alimentazione vegetale, mentre altri richiedono ancora formaggi, pesce e talvolta carne. Vorrei confermare però, che essendo un’offerta di tipo Buffet, dalla colazione alla cena, anche i cd “onnivori” si ritrovano nella maggior parte delle volte con il piatto pieno di deliziose pietanze vegan, senza nemmeno accorgersene. Il nostro obiettivo è anche dimostrare ai più scettici che è possibile saziarsi e stare bene gustando del buon cibo vegetale.”

Come nasce il connubio tra cucina vegana e la tradizione ayurvedica?

“Sono sempre stata convinta che il cibo debba necessariamente essere sano, nutriente e gustoso. Appagare 5 sensi. Non mi ero prima d’ora concentrata sull’energia intrinseca dei singoli ingredienti, su come potessero, queste peculiarità, interagire tra di loro per creare un equilibrio energetico ideale. Il cibo come cura. Direi che per me, era il tassello mancante. Dal punto di vista professionale, questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo.”

Ha scritto un ricettario che sta presentando in molte città, si aspettava questo successo? Secondo Lei chi segue principalmente queste ricette?

“Ayuvergan introduce concetti molto importanti che riguardano il rispetto per se stessi, le proprie specifiche caratteristiche e il cibo. L’Ayurveda è una scienza immensa. Con Elena Carafa, che ha curato la parte introduttiva e mi ha dato preziose indicazioni per equilibrare tutti i menù, abbiamo pensato di offrire una chiave di lettura dove tutti possono ritrovarsi. Con semplicità e chiarezza. Non ci sono ingredienti particolarmente strani e introvabili. Ci sono piatti unici e menù con 4 ricette. In alcune ricette si usano le spezie, in altre gli aromi dell’orto. In tal modo ognuno può trovare la propria modalità, senza stravolgere le abitudini.”

Ormai conosciamo il legame tra benessere fisico e corretta alimentazione, quanto secondo Lei, è importante avvicinarsi ai cibi vegetariani o vegani?

“L’Ayurveda prevede anche alimenti di origine animale. Essendo un ricettario vegano, ovviamente sono previsi solo cibi di origine vegetale. Nella prima parte del volume sono spiegate le motivazioni, in termini di energia. Mi spiego meglio: – se l’energia del cibo diventa una parte di noi, quella buona energia potrà arrivare da animali torturati e morti con sofferenza? Credo che la riflessione sia più che necessaria, allo stato attuale. Viviamo nell’abbondanza di cibo di ogni genere e siamo liberi di scegliere cosa mangiare per il bene nostro, degli animale e del pianeta.”

La cosa che più mi ha colpito è che non soltanto presenta le sue ricette ma addirittura prepara degli assaggi per chi partecipa alle sue presentazioni, inoltre il 26 gennaio preparerà una cena presso il Ristorante Quercia Antica, nella Città di San Marino con una vasta scelta di piatti, Le va di condividere con noi una ricetta?

“La scelta di portare assaggi alle presentazioni è per me un elemento pacificante. Porto una parte di me, quella che mi riesce meglio. Poi è un momento conviviale molto bello. Il 26 gennaio cucinerò alcune ricette dei miei menù ayurvegan della sezione autunno/inverno, ovviamente. Tutti ingredienti che siamo riusciti a reperire da produttori locali e certificati bio. Sarà una bellissima serata, non vedo l’ora!”

Vorrei offrirvi la ricetta della minestra di barbabietola, una delle mie preferite:

 

 

Minestra di barbabietola

80 gr di porro

200 gr di patata

1 Cucchiaio raso di curcuma

1 Cucchiaio raso di scorza di limone tritata

400 gr di barbabietole

olio extravergine di oliva,, pepe nero macinato al momento

per guarnire “panna di anacardi e mandorla”:

40 gr di anacardi crudi

20 gr di mandorle pelate

50 gr di acqua fresca

30 gr di latte di riso

una punta di sale fino integrale

Per prima cosa mettete a bagno gli anacardi e le mandole in acqua fredda, per almeno 2 ore. Nel frattempo preparate la zuppa. Tritate il porro e mettetelo a bagno in acqua fresca. Pelate le patate e le barbabietole, poi tagliatele a cubetti di 1 cm. Versate un filo di olio in una pentola, unite la curcuma e la scorza. Fate scaldare un paio di minuti, poi scolate il mix di porro o scalogno e unitelo al soffritto. Fate andare per qualche minuto per creare una buona base aromatica. Salate e pepate leggermente.

Aggiungete ora le patate e le barbabietole a cubetti. Fate insaporire e tenete da parte. Preparate la guarnizione che poi è un vero e proprio completamento della ricetta. Versate acqua e latte in un dosatore, scolate gli anacardi e le mandorle. Metteteli nel mixer e azionatelo. Dopo la prima fase di tritatura, cominciate ad aggiungere il mix di acqua e latte, versando a filo. Continuate a frullare, fino a quando otterrete una crema soffice e spumosa. Salate leggermente e tenete da parte.

Servite la zuppa calda, decorata con la deliziosa panna …. Gnammmm

 

 

Informazioni Utili:

Barbara Bianchi, Chef vegana, lavora presso l’Hotel Luxor, Via Silio Italico, 3 Igea Marina (RN), e autrice insieme alla nutrizionista Elena Carafa del libro AYURVEGAN, La cucina vegana incontra la tradizione ayurvedica, 150 ricette, 50 menù per le 4 stagioni.

 

 

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