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Una giornata al Margutta, vegetarian food & art

A pochi passi da Piazza di Spagna troviamo una piccola via dove si mescolano arte, bellezza e storia.

Ritengo che Via Margutta sia una delle strade più belle di Roma, forse perché mio padre è un pittore e ho un’ammirazione fortissima per chi realizza opere d’arte. In questa via ci sono molte gallerie che espongono opere sia pittoriche che di sculture di vario genere. Tra tutte queste gallerie non passa inosservato il Margutta, un ristorante che unisce l’amore per il cibo sano, biologico, vegetariano e l’arte.

Il Margutta è un luogo che puoi vivere a 360 gradi, non c’è solo una proposta food vegetariana ma periodicamente vengono esposte mostre di pittura, fotografia e non solo. Un piccolo museo che possiamo ammirare mentre degustiamo un ottimo cibo. 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
Una giornata al Margutta

Il ristorante apre le sue porte alle 9.00 del mattino proponendo una colazione Bio con cappuccino, caffè, the, dolci con base vegetariana ma anche uova strapazzate e French toast. Molte sono le persone che vengono a far colazione e soprattutto approfittano di questo luogo per lavorare con i loro portatili, grazie alla tranquillità e al wi -fi sempre libero. Quante volte ho sognato un posto così!!

Alle 12.30 il Margutta propone il suo Green Brunch infrasettimanale, un brunch light sia per la scelta dei piatti che per il prezzo dando la possibilità soprattutto ai lavoratori di zona di consumare un pasto sano, leggero e gustoso. Il costo è di 15,00 euro per turisti e persone di passaggio mentre per i lavoratori convenzionati 12,00 euro. Il Brunch consiste in un piatto tris che possiamo comporre a piacimento, una zuppa, un dolce o una macedonia e infine acqua minerale. 

Le ricette proposte sono in tutto 40, venti pietanze fredde e venti calde, con un menù che cambia ogni giorno della settimana e in base alle stagioni. Come racconta Tina Vannini, proprietaria insieme a suo marito Claudio, di questo angolo di paradiso: “L’orto parla chiaro. quattro sono i menù nell’arco di un anno in base alle stagioni”. Nel fine settimana il Brunch diventa “Festivity” accompagnato nella giornata della domenica da musica dal vivo. La scelta è molto ricca e vuol rispecchiare la trazione italiana, quindi troviamo lasagne, ravioli, cannelloni e parmigiane come se fossimo a casa. A Tina piace riprodurre una cucina tipicamente casalinga ed è proprio per questo che molte famiglie popolano il Margutta nel week end. La formula è quella del buffet libero rispettando sempre il valore del cibo, senza sprechi ed il costo è di Euro 25,00 compreso il dolce e il caffè.

Il Brunch chiude alle 16.00 ma non il Margutta che dalle ore 16,30 mette a disposizione un piccolo buffet di dolci per chi, passeggiando tra le strade del centro, vuol fermarsi a sorseggiare una tazza di the.

In un attimo arriva l’ora dell’aperitivo e dell’apericena. Appena entri nel ristorante c’è una zona con un bancone, un tavolo sociale in legno e tanti tavolini, ma la parte più bella è il giardino sospeso. In questa zona è possibile fermarsi per l’aperitivo con buffet libero e drink fino alle 23.00 ed il costo è di 18,00 euro.

Finalmente sono le ore 19,00 e la cena alla carta nell’area del ristorante è servita. Da pochi giorni troviamo il nuovo menù ed io ho provato molti di questi piatti. L’orto di Tina Vannini ci ha regalato verdure, colori che preannunciano la stagione più bella dell’anno, la primavera.

Il nuovo menù del Margutta.

La cucina è affidata allo chef Mirko Moglioni, oggi docente da Coquis, che ha scelto il Margutta per mettersi alla prova con una cucina stimolante per la sua grande complessità e per la selezione delle materie prime. L’impegno creativo è davvero grande ed io dopo aver assaggiato il suo menù posso affermare che lo chef ha creatività da vendere.

Siamo partiti con una degustazione degli antipasti. Le porzioni che vedete nelle foto non sono reali, ovvero le porzioni che vengono servite sono notevolmente più grandi.

Spuma di patate accompagnata con una zeppola di pane e alga plancton.

Questi bellissimi piatti sono diversi assaggi degli antipasti che troviamo nel nuovo menù. Sfoglie di patate con mozzarella di bufala campana, pomodoro confit, cipolla di Tropea sott’olio e sorbetto di olive taggiasche. Zuppa al basilico con pappa al pomodoro, chips di melanzana e ricotta salata. Pane tostato arrotolato farcito con melanzane alla parmigiana, caponata e provolone. Fiore di zucca panato “alla carbonara” con purea di zucchine e scaglie di pecorino. Sfiziosissimi antipasti, la sfoglia di patate e la zuppa al pomodoro sono i miei preferiti.

Risotto riserva San Massimo fave e pecorino con ricotta di mandorle zucchero bruciato e Habanero (15,00 Euro)

Questi sono due assaggi dei primi piatti.

Cavatelli al pesto di erbe aromatiche con cruditè di verdure aromatiche e scaglie di pecorino. (Euro 13,00)

Tortello lime e piselli con all’interno piselli al burro di pistacchi, gel di latte e sale affumicato. (Euro 14,00)

 

 

 

Passiamo ai secondi.

Sfera di patate alla curcuma ricoperta di bietina al vapore con all’interno un uovo pochè (meglio conosciuto come uovo in camicia), spuma leggera di parmigiano e tartufo (Euro 15,00).

Cotoletta di seitan panato ai cereali su nido di spaghetti di riso saltati al wok con verdure di primavera e gel al wasabi. (Euro 14,00)

Finalmente arrivano i dolci esteticamente belli colororatissimi e dal gusto eccellente.

Gelèe al mango con spuma e gelato al cioccolato fondente, cialda croccante al riso soffiato e caramello. (Euro 11,00). Zuppetta di fragole con ratatouille di ananas e papaya con sorbetto di pompelmo rosa e glene alla menta. (Euro. 10,00). Créme brulée alla fava tonka con meringa all’italiana (Euro 11,00)

“Se non proviamo un emozione non possiamo mangiar bene perché ingurgitiamo cibo per riempire gli spazi e la solitudine. Se invece proviamo a riempire questo spazio e uniamo al cibo qualcosa da vedere mangeremo sicuramente meno perché ci alzeremo da tavola sazi di gusto e non di pesantezza, cerchiamo questo dalla nostra cucina. Entrare in un posto e vedere una mostra o ascoltare un concerto jazz è uno modo di far ristorazione in modo verticale, è un modo di pensare verso l’alto e non sono verso la tavola, nutrire la mente.”

Queste sono le parole di Tina Vannini quando parla del suo ristorante, un luogo dove la natura, l’arte, il giardino sospeso, i tavoli di legno naturale, i colori e tutta l’attenzione per i particolari si uniscono e portano un format informale, accogliente e impeccabile.

INFORMAZIONI

Il Margutta, vegetarian food & art –Via Margutta, 118 – 00187 – Roma
Per informazioni e prenotazioni:
info@ilmargutta.bio
Tel : +39 06. 32650577

 

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